Ecografia 3D e 4D


E’ l'evoluzione dalla classica immagine bidimensionale. Si basa sull'acquisizione, mediante apposita sonda, di un "volume" di tessuto esaminato.
Il volume da studiare viene acquisito e digitalizzato in frazioni di secondo, dopo di che può essere successivamente esaminato sia in bidimensionale, oppure in rappresentazione volumetrica.
Con la metodica "real time", si aggiunge a tutto ciò l'effetto "movimento", per esempio il feto che si muove nel liquido amniotico.

Ecografia ginecologica in 3D, cosa serve e quando utilizzarla?
Diagnosi e classificazione delle malformazioni uterine (le malformazioni uterine sono presenti nel 16% delle donne con diagnosi di aborti ripetuti)
Valutazione della riserva ovarica


Ecografia ostetrica in 3D, cosa serve e quando utilizzarla?

L’ecografia 3D consente di ottenere delle immagini come statiche se fossero delle fotografie del feto.


L’ecografia in 4D ottiene delle immagini 3D in movimento.
L’utilizzo di queste metodiche permette ai genitori di visualizzare meglio i tratti del loro bambino.
Inoltre, è utile al medico nella diagnostica di alcune malformazioni come il labbro leporino e la spina bifida.